Il tuo business sei tu.
Questo articolo è breve, tempo di lettura un paio di minuti. Lo è perché il concetto che voglio trasmetterti è semplice e diretto, non richiede troppe argomentazioni di copywriting ed è di facile comprensione.
Questo articolo non è personale, almeno non nel senso che si intende di solito.
Lo è per certi versi perché prende spunto da fatti che accadono al sottoscritto, ma non lo è sotto forma di sfogo, credimi.
Come sempre prendo spunto da ciò che vedo per scrivere due righe nella speranza ti siano utili.
Ciò che insegno nei miei corsi (tutti, non solo di marketing) è che se non sei una bella persona fai poca strada.
La tipologia dei tuoi clienti da qui a due anni non sono altro che lo specchio di chi sei tu. Prima ancora che come professionista, come persona.
Significa che se hai sempre avuto ed hai tutt’ora clienti di merda, una domandina te la devi fare.
Il tuo business, la sua salute e la sua solidità, dipende in maniera drammaticamente diretta da chi lo pensa, lo crea e lo propaga all’esterno. In poche parole da TE.
Il tuo business non è altro che l’estensione del tuo essere uomo o donna.
Essere fotografi professionisti non significa avere la partita iva.
Essere fotografi professionisti nel senso più pieno del termine non ha nulla a che fare con l’agenzia delle entrate, ha a che fare con il tipo di persona che sei.
E’ questo “satus” che propaghi nell’aere, è il TUO modo di essere, che inciderà drammaticamente sul successo o meno della tua attività.
Sì, ci vuole la competenza tecnica, la delicatezza di una post produzione ben fatta, prodotti di qualità che parlino di te, un marketing fatto come si deve e un sacco di altre cose, siamo d’accordo. Sono il primo a dire che l’approccio DEVE essere il più ampio possibile.
Ma se sei un maledetto stronzo maleducato rimani un maledetto stronzo maleducato, e non c’è marketing di sorta che possa coprire l’olezzo che emani come professionista.
“Mauro non è vero, Donald Trump è un grezzo eppure è presidente degli Stati Uniti”.

Vero, ma lui non fa il fotografo professionista, non ha un’attività a propulsione umana come la nostra e non è chiamato a comunicare one-to-one come dobbiamo fare noi.
Il nostro lavoro è a stretto contatto con il cliente. Lo devi attirare, contattare, incontrare, fotografare e salutare.
Tutti punti di contatto dove se non se non ti comporti in modo professionale perdi dei punti e, piano piano, ti scavi la fossa.
La parola marketing significa “stare sul mercato” che è molto simile a “stare al mercato” il che significa avere a che fare con le persone.
E al mercato il banco di frutta e verdura con il commesso stronzo chiude nel giro di un anno.
Anche se ha la pera BIO di Serena Williams senza conservanti e il prezzo più basso di tutti.
Sei stronzo e non ci vengo, punto.
Quindi cerca di non esserlo.
Se quindi sei il primo a chiedere info su qualunque cosa, prezzi, modalità, consigli, procedure ecc e poi non fornisci alcun feedback del tipo “grazie“, “ok ci penso e ti dico“, “ho questo o quell’altro problema” ecc, non ti devi stupire e lamentare se i tuoi clienti fanno esattamente allo stesso modo con te.
Se dopo che una persona ti dedica del tempo a:
– Risponderti via mail
– Risponderti via Facebook
– Risponderti su WhatsApp
– Chiacchierare al telefono con te sottraendo il suo tempo ad altre attività
– Ecc. ecc.
non hai il coraggio e la maturità di rispondere “grazie, speravo di spendere meno“, non potrai MAI pretendere che i tuoi clienti ti trattino meglio di così.
Potrai solo lamentarti del loro modo di fare, senza capire che glielo hai insegnato tu.
Io, per questioni commerciali e di educazione (le cose vanno a braccetto), chiedo sempre una risposta, faccio sempre un tentativo per sapere se ci hai pensato sopra, se hai delle domande, se posso esserti di aiuto o se posso risolverti qualche obiezione. Lo faccio perché serve, e lo insegno anche in METODO ALUFFI.
Lo faccio perché si fa così.
Ma se nemmeno a questi stimoli riesci a rifiutare un’offerta in modo educato, beh ti meriti clienti che fanno gli screenshot della galleria e che arrivano con 1 ora di ritardo.
Quelle persone non sono stronze e basta. Sono stronze e nel tuo studio ce le hai portate tu con il tuo comportamento.
Perché ripeto, il valore del tuo business non è scollegato dal tuo valore come individuo e avere rispetto per gli altri è il primo passo verso l’ottenimento dello stesso da parte dei tuoi clienti.
Non prendere questo messaggio come una paternale, anche io in passato mi sono comportato male e ho adottato comportamenti maleducati verso professionisti, anche io ho chiesto preventivi e sono sparito, anche io mi sono fatto negare al telefono e anche io mi sono comportato esattamente al contrario di come vorrei che facessero i miei clienti. Nessuno è perfetto, tutti commettiamo degli errori e in qualche occasione siamo maleducati.
Ma ai tempi non ero un libero professionista, stavo dall’altra parte della barricata e, sebbene nel torto, la cosa non aveva conseguenze.
Per te invece ce l’ha eccome.