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Uno dei grandi argomenti di dibattito all’interno dei gruppi Facebook per fotografi Newborn, come ad esempio Newborn Italia, è se includere oppure no i files digitali all’interno dei propri pacchetti.

L’argomento, che di per sé può sembrare di semplice trattazione (e che vedremo in definitiva esserlo davvero), fa nascere molti dubbi in merito, soprattutto perché chi di solito sta cercando una risposta è il fotografo che ha iniziato da poco o che comunque non ha ancora trovato un equilibrio definitivo all’interno del proprio “business model”.

E’ saggio quindi da parte di un fotografo, inserire i file digitali all’interno delle proprie offerte?

Prima di analizzare i numeri nel dettaglio, cominciamo distinguendo i due piani sui quali la discussione si sviluppa:

– BRANDING
– ECONOMICO

E’ ovvio che a livello di branding i prodotti siano un valido alleato veicolando all’esterno le tue immagini e il tuo marchio in maniera professionale.
Un album (o stampe appese asp di un muro) sono un’ottima pubblicità perenne e raccontano di te e del tuo lavoro nel modo corretto (o perlomeno come hai scelto di farlo tu).

livello economico non sempre i conti tornano perché ognuno applica il ricarico che ritiene giusto, anche in relazione alle diverse tipologie di inquadramento fiscale presenti in Italia e per questo occorre farsi bene i conti, ed è quello che voglio aiutarti a fare in questo articolo.
Prima però lasciami spazio ad una piccola riflessione:

Perché esiste una grande confusione sull’argomento files?

La risposta è molto semplice: la maggior parte dei fotografi di famiglia in Italia non basa la propria attività su solide certezze numeriche. Che è un modo carino di dire le cose come stanno, e cioè che lavora a caso.
Dove nella parola “caso” puoi sostituire le “esse” con le “zeta”.

Tranquillo, ho lavorato a caso anche io per molto tempo cercando consigli su forum e gruppi Facebook alla ricerca della risposta illuminante, che però non esiste perché – come vedremo – l’argomento acquisisce sfumature differenti a seconda del proprio modo di lavorare, inquadramento fiscale ecc.
Per molti anni poi, il pensiero dei fotografi Newborn più esperti è stato unanime: o includi delle stampe nei tuoi pacchetti, o sei uno sfigato.

Questa uniformazione di pensiero, presa per oro colato da chi si approccia ad un settore che conosce ancora poco, ha creato non pochi problemi a chi tentava di proporre prodotti di qualità, senza avere però il supporto dei numeri.

Cominciamo allora con l’organizzare visivamente quali sono i pro e i contro della consegna dei files digitali al proprio cliente.

CONSEGNA FILES AL CLIENTE

PRO CONTRO
Velocità nella gestione dell’ordine. Gestione ordini più lenta.
Nessuna occasione di errore in fase di ordine. Prezzo più alto per il cliente.
Offerta più “appetibile” per il cliente Educazione del cliente alla stampa *
Margini netti superiori (a parità di spesa) Margini netti inferiori (a parità di spesa)
Prezzo più basso per il cliente. Custodia nel tempo dei files.
Prodotti di qualità che parlano del tuo lavoro. Nessun controllo sulla stampa delle tue fotografie.
Acquisto campionario prodotti

* Spiegagli che non avrà i files digitali.

Ora, sia chiaro che su alcuni punti qualcuno potrebbe avere da dire, ad esempio la custodia dei files digitali, per legge, va sempre assicurata al cliente a meno che non gli si faccia firmare un foglio dove si delega a lui la loro custodia in modo da poter gestire il proprio archivio in autonomia. Leggasi: cancellarli quando vuoi.

Tuttavia un conto è chiedere questa firma dopo che i files glieli hai dati, un conto è farlo dopo che glieli hai negati.
Comprendi da solo la differenza.

Elencati i maggiori pro e contro, andiamo ad analizzare a livello numerico cosa capita quando acquisti un prodotto per la tua attività, facendolo nei due inquadramenti fiscali che di solito vanno per la maggiore tra i fotografi di famiglia italiani, vale a dire regime ordinario e regime forfettario.
Per comodità didattica vediamo cosa succede quando acquisti un album.

Cosa significa acquistare un album se sei nel regime fiscale “ordinario”

In pratica, se detrai l’iva.

In questo regime fiscale se acquisti un album dal costo di 100€ + iva, questo per te rappresenta un costo.

Le imposte si pagano sulla differenza tra ricavi (quanto hai incassatoe costi (affitti vari, attrezzature, album e prodotti in genere).
Il risultato di questa sottrazione è l’imponibile ( o base imponibile) e su questo ammontare lo stato calcola le tue imposte.

Quindi se incassi 30.000€ e ne hai spesi 10.000€, paghi le imposte (+o- il 46%) su 20.000€.

Ignoriamo tranquillamente l’iva che viene detratta, avere un costo di 100€ significa abbattere la propria base imponibile di 100€.
E siccome la base imponibile è la cifra sulla quale il nostro stato calcola le imposte, il costo del tuo album viene ammortizzato dall’effetto che lo stesso ha sulla base imponibile. Leggasi: recuperi una parte del suo costo.

Cosa significa acquistare un album se sei nel regime fiscale “forfettario”

In pratica, se NON detrai l’iva.

In questo caso lo stato non conteggia i tuoi costi. O meglio lo fa, ma in modo forfettario il base al tuo codice ATECO.
Ad esempio per noi fotografi stabilisce che sui nostri costi (qualunque essi siano e di qualunque entità), ci riconosce il 22% che significa che se in un anno spendi 10.000€, solo il 22% (2.200€) viene scalato dai tuoi ricavi, invece dei 10.000€ (vedi esempio sopra) del regime ordinario.

Quindi se incassi 30.000€ e ne hai spesi 10.000€, ti scala 2.200€ e paghi le tasse (il 15%) su 27.800€.

A livello numerico quindi pare tutto chiaro quindi.

Adesso, in base al tuo inquadramento fiscale puoi fare un ragionamento sensato e decidere se includere prodotti all’interno delle tue offerte oppure no.

Però…ne manca un pezzo. Perché non è solo una questione di numeri, la faccenda è un pelo più intricata.

Non troppo eh, stai tranquillo, tuttavia occorre spingersi un po’ più in là per fare davvero luce su un argomento che spesso genera confusione, e quindi sono costretto a farti una domanda:

Hai mai pensato quanto ti costa DAVVERO offrire un prodotto stampato?

Pensiamoci insieme.

Proporre un album al tuo cliente presuppone che tu debba:

  • spendere tempo per venderlo
  • spendere tempo per ordinarlo
  • spendere tempo per impaginarlo
  • spendere tempo per ritirarlo
  • spendere tempo per sballarlo e controllarlo
  • spendere tempo per consegnarlo

Come vedi non proprio una scelta priva di impegni.

Supponiamo forfettariamente che la somma di tempo richiesto per svolgere tutte queste operazioni sia di due ore (può sembrarti tanto ma ti assicuro che se ti fai bene i conti è perfino una sottostima)

Ora, il tempo di un professionista non è gratisma ha un costo. Non si tratta di “dargli” un costo a livello mentale quanto proprio di un costo a livello contabile. E questo costo incide direttamente sul tuo margine.

Nel caso sopra citato ad esempio, andresti perfino in perdita perché non hai applicato alcun ricarico al costo dell’album (in pratica lo compri a 100€ e lo rivendi a 100€ dopo aver speso del tempo – e quindi del denaro – per poterlo mettere nelle mani del cliente).
Di solito però un professionista applica un ricarico ai prodotti (è perfino obbligato per legge), che dovrebbe coprire tutti i costi di “gestione ordine” che ho elencato poco sopra.

Quindi quanto devo ricaricare il costo di un prodotto ed avere così un margine positivo, anche dopo avere speso 100€ + due ore di lavoro?

Questa è una domanda intelligente che dovresti fare al tuo commercialista.

La risposta varia molto dal tipo di prodotto, dal suo costo, e da come gestisci il suo ordine ma se ti fidi di me e della mia esperienza ,una buona stima è da 4 a 5 volte l’importo che lo paghi tu.

Sì lo so che tu volevi fare per due perché ti sembrava “più onesto”, ma non puoi.

Puoi permettertelo? Sì, no? Dipende da tantissime variabili che dovresti considerare seduto a tavolino gomito a gomito con il tuo commercialista in modo da iniziare a lavorare in modo un po’ più consapevole e smetterla di fare le cose perché “te le hanno dette ad un workshop” persone che:

 Hanno un business completamente diverso dal tuo
– Vivono in un mercato diverso dal tuo
– Hanno anni di esperienza che tu non hai

Mi piacerebbe darti una risposta secca e definitiva alla domanda “devo includere prodotti stampati nelle mie offerte?“, ma la verità è che la domanda da farsi è: “posso permettermi di includere prodotti stampati nelle mie offerte?”
Come hai visto le variabili in gioco sono molteplici e occorre fare valutazioni che vadano oltre al semplice “tizio fa così e quindi lo faccio anche io“.

Che ti piaccia oppure no (a me per esempio non piace affatto), il nostro lavoro è basato sui numeri. Tutte le attività imprenditoriali lo sono. E con i numeri devi andarci d’accordo, fare uno sforzo e comprendere per bene cosa significa a livello numerico ogni azione che tu intraprendi.

Te lo dico per esperienza perché io stesso ho rifiutato per anni di comprendere certi meccanismi convinto che non fosse il mio lavoro.
La verità tuttavia è che devi sapere, al centesimo, cosa stai facendo, pena ritrovarsi senza un soldo dopo soli due anni di attività.

Spero però che con questo articolo tu abbia più strumenti di quanti ne avessi ieri per valutare cosa sia meglio per te e per il tuo business, come sempre se hai dubbi o domande puoi scrivere qui sotto, farò del mio meglio per risponderti in tempi brevi.

AD MAIORA!


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