C’è una cosa che io capisco meno delle altre, tra tutte quelle delle quali si dibatte tra noi fotografi di famiglia.
E cioè l’assoluta convinzione di alcuni che non sia possibile spiegare ai propri clienti che la sessione fotografica NON comprende files oppure stampe.
Non nego sia una cosa che crei problemi in alcuni casi, sia chiaro.
Io stesso ho avuto qualche difficoltà nel tempo a far passare questo messaggio tra i miei clienti e in passato non è sempre stato rose e fiori.
Quello che contrasto è l’assoluta convinzione che i propri clienti siano diversi da quelli degli altri, e che quindi LORO (e solo loro) non possano capire questa cosa.
Equivale a prendere per vero il fatto che sul pianeta terra esistano sacche di popolazione affette da una mutazione genetica che li rende resistivi alla sessione separata.
Ora, capisci anche tu che è un’assurdità, il problema non sta nei clienti quanto nel COME si veicola il messaggio, mi pare chiaro no?
E allora ho deciso di farti un regalo, di quelli che di solito riservo a chi spende fior di quattrini per fare consulenza con me.
Ho preparato un audio in cui ti recito a memoria la “pappardella” con la quale spiego ai miei clienti che il mio tempo va pagato e nella sessione non sono compresi files oppure stampe.
E’ un metodo collaudato te lo assicuro e di solito non lascia spazio ad interpretazioni o a “non avevo capito“.
Fare sì che il tuo cliente capisca che il tuo tempo va pagato equivale ad affermarti nella loro mente come professionista e non come semplice “scattatore di fotografie”.
Per questo ritengo sia importante strutturasi in tale modo, anche se come forse sai se mi segui, io sono aperto a qualunque forma di listino, purché la cifra in verde in basso a destra sia quella che hai previsto TU.
Detto questo, clicca sul player qui sotto e ascolta il mio podcast.
Sono due minuti in cui potresti scoprire che fare questo passo non è poi così difficile.
Alla prossima!